Antonio Curnetta – Stati d’Animo
La speranza è la gestazione del desiderio. L’illusione è solo una gravidanza isterica.
La speranza è la gestazione del desiderio. L’illusione è solo una gravidanza isterica.
Chissà se pensi a qualcuno che ti sta pensando.
C’è che mi piace starmene con me, ho teso un filo, tra me e il cielo. Vi appendo tele bianche, fiori di primavera, piccoli pensieri, con immenso bisogno di cose semplici.
Sono stanca di dar spazio agli altri togliendolo a me, sono stanca di essere quella sempre pronta per tutti senza considerare che non lo sono mai per me stessa, sono stanca di tenere chiuse nel mio cuore le mie preoccupazioni per ascoltare quelle delle degli altri, stanca di nascondere che anche io posso aver bisogno di essere sostenuta esattamente come tutti gli altri.
Ti rendi conto che stai crescendo quando arrivi ad un certo punto della tua vita e capisci che non c’è altro da fare che quello che va fatto.
Che lo vogliamo o no, dal momento in cui ci stacchiamo dalla nostra mamma, in tutte le donne che incontreremo cercheremo sempre tutto ciò che lei ci ha dato o non ci ha dato.
Non so se puoi sentirmi, voglio pensare di si. Sai quei giorni passati lenti, a non fare niente, mentre la tua vita pian piano si spegneva, quella calma apparente prima della tempesta. Come potrei dimenticare! Spero tu sia dove meriti di essere, insieme a quel padre che troppo presto mi è stato strappato. Tu che mi hai conosciuto a fondo, parlagli di me, digli di come sarebbe fiero di suo figlio, digli di quell’urlo soffocato tenuto dentro troppo a lungo, digli di quell’ultimo abbraccio tanto sognato e mai realizzato, di quell’affetto ormai sbiadito dal tempo, come mi manca. Ciao amico mio, spero un giorno di incontrarvi e di riprendermi ciò che in vita mi è stato negato.
Chissà se pensi a qualcuno che ti sta pensando.
C’è che mi piace starmene con me, ho teso un filo, tra me e il cielo. Vi appendo tele bianche, fiori di primavera, piccoli pensieri, con immenso bisogno di cose semplici.
Sono stanca di dar spazio agli altri togliendolo a me, sono stanca di essere quella sempre pronta per tutti senza considerare che non lo sono mai per me stessa, sono stanca di tenere chiuse nel mio cuore le mie preoccupazioni per ascoltare quelle delle degli altri, stanca di nascondere che anche io posso aver bisogno di essere sostenuta esattamente come tutti gli altri.
Ti rendi conto che stai crescendo quando arrivi ad un certo punto della tua vita e capisci che non c’è altro da fare che quello che va fatto.
Che lo vogliamo o no, dal momento in cui ci stacchiamo dalla nostra mamma, in tutte le donne che incontreremo cercheremo sempre tutto ciò che lei ci ha dato o non ci ha dato.
Non so se puoi sentirmi, voglio pensare di si. Sai quei giorni passati lenti, a non fare niente, mentre la tua vita pian piano si spegneva, quella calma apparente prima della tempesta. Come potrei dimenticare! Spero tu sia dove meriti di essere, insieme a quel padre che troppo presto mi è stato strappato. Tu che mi hai conosciuto a fondo, parlagli di me, digli di come sarebbe fiero di suo figlio, digli di quell’urlo soffocato tenuto dentro troppo a lungo, digli di quell’ultimo abbraccio tanto sognato e mai realizzato, di quell’affetto ormai sbiadito dal tempo, come mi manca. Ciao amico mio, spero un giorno di incontrarvi e di riprendermi ciò che in vita mi è stato negato.
Chissà se pensi a qualcuno che ti sta pensando.
C’è che mi piace starmene con me, ho teso un filo, tra me e il cielo. Vi appendo tele bianche, fiori di primavera, piccoli pensieri, con immenso bisogno di cose semplici.
Sono stanca di dar spazio agli altri togliendolo a me, sono stanca di essere quella sempre pronta per tutti senza considerare che non lo sono mai per me stessa, sono stanca di tenere chiuse nel mio cuore le mie preoccupazioni per ascoltare quelle delle degli altri, stanca di nascondere che anche io posso aver bisogno di essere sostenuta esattamente come tutti gli altri.
Ti rendi conto che stai crescendo quando arrivi ad un certo punto della tua vita e capisci che non c’è altro da fare che quello che va fatto.
Che lo vogliamo o no, dal momento in cui ci stacchiamo dalla nostra mamma, in tutte le donne che incontreremo cercheremo sempre tutto ciò che lei ci ha dato o non ci ha dato.
Non so se puoi sentirmi, voglio pensare di si. Sai quei giorni passati lenti, a non fare niente, mentre la tua vita pian piano si spegneva, quella calma apparente prima della tempesta. Come potrei dimenticare! Spero tu sia dove meriti di essere, insieme a quel padre che troppo presto mi è stato strappato. Tu che mi hai conosciuto a fondo, parlagli di me, digli di come sarebbe fiero di suo figlio, digli di quell’urlo soffocato tenuto dentro troppo a lungo, digli di quell’ultimo abbraccio tanto sognato e mai realizzato, di quell’affetto ormai sbiadito dal tempo, come mi manca. Ciao amico mio, spero un giorno di incontrarvi e di riprendermi ciò che in vita mi è stato negato.