Antonio Dati – Morte
La morte è una incognita fine a se stessa.Chi potrà mai raccontare questa straordinaria esperienza.Certamente una fine diversa la vita non poteva inventarsi.O forse si?
La morte è una incognita fine a se stessa.Chi potrà mai raccontare questa straordinaria esperienza.Certamente una fine diversa la vita non poteva inventarsi.O forse si?
Nessuna lacrima,solo sorrisi perché io non vi ho lasciato,sono lì nella stanza accanto,invisibile ai vostri occhi, ma non al vostro cuore.
Forse è questo il peccato originale, essere incapaci di amare e di essere felici, di vivere a fondo il tempo, l’istante, senza smania di bruciarlo, di farlo finire presto. Il peccato originale introduce la morte, che prende possesso della vita, la fa sentire insopportabile in ogni ora che essa arreca nel suo trascorrere, e costringe a distruggere il tempo della vita, a farlo passare presto, come una malattia; ammazzare il tempo, una forma educata di suicidio.
Sognare, abbandonarsi in uno spazio senza tempo, leggero come foglia. Cullarsi trasportato dalle onde dei desideri.Rivivere nel sogno il profilo di un amore, l’intensità di uno sguardo, liberare la mente da passioni nascoste, dolci carezze, fondersi l’un l’altra nello spazio infinito. Il risveglio baciato dall’olezzo del mattino.
Morire: richiede appena un breve momento.
Se l’ignoranza fosse una malattia, sai quanti morti?
Anche quando smetterà di pulsare il cuore di una persona buona continuerà a vivere nelle anime dei suoi cari!