Antonio Dimasi – Morte
Viviamo in una società dove la gente s’ammazza e ammazza con una facilità mostruosa. Ormai si sta perdendo il senso della vita.
Viviamo in una società dove la gente s’ammazza e ammazza con una facilità mostruosa. Ormai si sta perdendo il senso della vita.
È inutile lamentarsi sopra una tomba; e il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Cerco sempre di spiegarmi il perché qualcuno se ne vada dal mondo, muoia, in una maniera o nel altra,. e sono arrivato alla conclusione che non sono le persone più belle che se ne vanno, ma quelle che potrebbero cambiare il mondo ma non l’hanno ancora fatto. Al di là del dolore e della commozione, c’è il riconoscimento, di quanto fatto e di cui non conosciamo veramente tutto. Come se fosse il dolore più puro, seppur egoistico, che ci voglia far ristringere quel corpo, magari quell’anima…
La morte sola può rescindere l’unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall’amore.
Possiamo decidere come vivere, ma non possiamo decidere come morire.
In alcuni casi estremi la morte è un dono che la vita ci fa.
L’avversione per la morte non è altro che il logico dispiacere di non poter più godere dell’infinite peculiarità che ci offre la vita.
È inutile lamentarsi sopra una tomba; e il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Cerco sempre di spiegarmi il perché qualcuno se ne vada dal mondo, muoia, in una maniera o nel altra,. e sono arrivato alla conclusione che non sono le persone più belle che se ne vanno, ma quelle che potrebbero cambiare il mondo ma non l’hanno ancora fatto. Al di là del dolore e della commozione, c’è il riconoscimento, di quanto fatto e di cui non conosciamo veramente tutto. Come se fosse il dolore più puro, seppur egoistico, che ci voglia far ristringere quel corpo, magari quell’anima…
La morte sola può rescindere l’unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall’amore.
Possiamo decidere come vivere, ma non possiamo decidere come morire.
In alcuni casi estremi la morte è un dono che la vita ci fa.
L’avversione per la morte non è altro che il logico dispiacere di non poter più godere dell’infinite peculiarità che ci offre la vita.
È inutile lamentarsi sopra una tomba; e il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Cerco sempre di spiegarmi il perché qualcuno se ne vada dal mondo, muoia, in una maniera o nel altra,. e sono arrivato alla conclusione che non sono le persone più belle che se ne vanno, ma quelle che potrebbero cambiare il mondo ma non l’hanno ancora fatto. Al di là del dolore e della commozione, c’è il riconoscimento, di quanto fatto e di cui non conosciamo veramente tutto. Come se fosse il dolore più puro, seppur egoistico, che ci voglia far ristringere quel corpo, magari quell’anima…
La morte sola può rescindere l’unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall’amore.
Possiamo decidere come vivere, ma non possiamo decidere come morire.
In alcuni casi estremi la morte è un dono che la vita ci fa.
L’avversione per la morte non è altro che il logico dispiacere di non poter più godere dell’infinite peculiarità che ci offre la vita.