Antonio Rega – Società
La sofferenza non fa distinzione di classe sociale, non vedo perché dovremmo farla noi.
La sofferenza non fa distinzione di classe sociale, non vedo perché dovremmo farla noi.
Si scrive: che Dio vi perdoni per ciò che fate. Si legge: che Dio non vi perdoni per ciò che fate: si spera che senta e provveda.
La consuetudine ci riconcilia a tutto.
Mezzo secolo fa la gente cantava un po’ ovunque. Cantava il falegname, il contadino, l’operaio, quello con il motorino, il fornaio. Senza distinzione di classe sociale e senza conoscersi si salutavano. Oggi non canta e non racconta più nessuno.
Un amore sincero è quello che ci dà la forza di affrontare una nuova giornata,…
Facile dire “ti amo”, difficile interpretarlo.
Un bel vestito deve essere indossato da chi gode di eleganza.