Antoni Gaudì – Arte
Il grande libro, sempre aperto e che dobbiamo sforzarci di leggere, è quello della Natura.
Il grande libro, sempre aperto e che dobbiamo sforzarci di leggere, è quello della Natura.
Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo l’entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono. Non credo che si possa vedere intensamente più di due ore al giorno.
La fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un evento.
Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento.
La Cultura è un bruco.Se mette le ali, ecco l’Arte.
In mezzo a tanta gente normale e mediocre come noi scopri e vedi spesso la megalomania, il genio incompreso e il genialoide ma, l’artista no, lui passa quasi inosservato e purtroppo spesso diventa visibile da morto!
Il talento da solo vale poco. Ciò che separa il talentuoso dalla persona di successo è il duro lavoro.
Il ballo è una manifestazione verticale di un desiderio orizzontale.
Cessò d’esser muto quando la prima donna apparve sullo schermo.
L’arte è la dote delle doti; non vi è alcuno che non riponga in essa un significato di elevazione ad una condizione di estasi della materia sia essa organica o inorganica in cui vi è la contemplazione del “tutto e del nulla”; la vita.”L’arte è il prodotto della vita”.
L’arte è l’espressione dell’uomo attraverso la lente magica del sublime.
Le arti tutte, ma più specialmente la musica e la poesia, possono stimarsi due lampi balenati da un medesimo sguardo di Dio.
Ahimè che di arte ne ho solo una parte.Invidio con gioia chi ne ha più di me.
L’espressione più sublime che l’essere umano ha insito nel proprio patrimonio genetico è la facoltà di trasmettere il proprio veloce passaggio in questa terra attraverso il più nobile dei modi espressivi: l’arte.Non importa, poi, che ella si manifesti per mezzo della materia inanimata poiché i modi di esprimerla sono molteplici; una carezza ad un bambino, un sorriso regalato ad una persona che soffre, un fiore donato a chi non ha la forza di andare avanti, la compagnia disinteressata ad un anziano, il rispetto del padre e della madre, dei fratelli, l’onore e il rispetto dell’amicizia, un gesto che regali benessere e felicità ad altri, anche breve, il rispetto verso l’amore concesso, la difesa dell’altro, meno forte di noi, nella sua dignità di essere umano, essere come si è, accettare ciò che si ha avuto e combattere per un futuro migliore senza rassegnazione e avvilimento, incidere in ogni nostro istante della nostra vita terrena “un segno” indelebile nel più grande libro che l’umanità tante volte dimentica dov’è riposto: il nostro cuore! Questa è arte… questo è l’inizio del cammino per esprimerla e lasciarne testimonianza attraverso l’inanimato che accende e forvia le menti di coloro che osserveranno ciò che si è lasciato, realizzato, creato, attraverso il perseguimento anche di un solo “gesto d’arte” della materia vivente: l’uomo con le sue debolezze e con il suo processo inarrestabile di annientazione silente; a sua insaputa, mentre il nuovo avanza, egli arretra: l’anno zero arriverà e dobbiamo tenerne conto. Riflettiamo e procediamo verso il perseguimento di un cambiamento radicale. Ognuno nel suo piccolo può costruire la più grande “piramide artistica” che l’umanità abbia mai visto: l’arte di essere come si è…
Si attribuisce all’opera d’arte la virtù che nasce in noi stessi, di modo che diventa molto grave il pericolo per il critico, il quale non creda alla infallibilità delle teorie estetiche e delle tradizioni dell’arte, né presti troppa fede alle compassate sentenze del raziocinio.
L’artista deve fare in modo che la posterità creda ch’egli non abbia vissuto.
L’arte! L’arte! Che bella cosa questa vanità.