Asia Paglino – Abitudine
Ed erano cicatrici così indelebili da non sembrar vere.
Ed erano cicatrici così indelebili da non sembrar vere.
Esiliata lontano da lei, dolce rassicurante amante della lenta vita che scorre. Fiore da aprire, ma mai con sorpresa, il suo odore addormenta ma non inebria. Se tornasse nei miei giorni, forse mi sentirei a casa, ritroverei il viso a cui regalare un sorriso. Rimpiango un’azione prevedibile, un abbraccio conosciuto sin troppo bene. Il tempo mi allontana da questo stato e lamento la sua mancanza come una vedova che in cuor suo sa bene che il tempo non cura ma squarcia forte la sua ferita immortale.
I gesti che nascono dalla consuetudine, ci rendono simili tra il prossimo ma forse senza personalità distinta, sono invece gli esempi che nel bene o nel male riceviamo da chi c’ha messo al mondo che ci fanno veri uomini nel tempo.
È difficile che ci sia il giusto o il sbagliato, c’è ma di solito tutti…
Possiamo dimenticare ciò che ci piace, non ciò che ci sconvolge. Questo resta attaccato alle…
Quando odiare è un abitudine, la solitudine diventa di routine.
Come quando hai paura del buio, ma esci di casa solo durante la notte.