Carlos Ruiz Zafón – Libri
Dovevamo ancora imparare che il Diavolo ha creato la gioventù per farci commettere i nostri errori e che Dio ha istituito la maturità e la vecchiaia per consentirci di pagarne il prezzo.
Dovevamo ancora imparare che il Diavolo ha creato la gioventù per farci commettere i nostri errori e che Dio ha istituito la maturità e la vecchiaia per consentirci di pagarne il prezzo.
“Armand, tornerai?” Lei aveva gli occhi colmi di lacrime. “Promettimelo.”Rimasi di stucco. “Sybelle, cos’è che le donne desiderano così spesso sentire e aspettano a lungo di sentire? Ti amo.”
Non erano fantasmi, né persone in carne e ossa, lo vedeva.Assomigliavano più che altro al Riddle uscito dal diario tanti anni prima, che era memoria quasi solidificata. Meno concreti di corpi viventi, ma molto di più di fantasmi, venivano verso di lui, e su ciascun volto danzava lo stesso sorriso affettuoso.James era alto esattamente quanto lui. Indossava gli abiti nei quali era morto e aveva i capelli arruffati e gli occhiali un po’ storti come quelli del signor Weasley.Sirius era alto e bello, molto più giovane di come Harry l’aveva conosciuto in vita. Avanzava con elegante disinvoltura, le mani in tasca e un sorriso in volto.Anche Lupin era più giovane, molto meno trasandato, e aveva i capelli più folti e più scuri. Sembrava felice di essere di nuovo in quel luogo familiare, teatro di tante avventure da adolescente.Il sorriso di Lily era il più largo. Avvicinandosi, spinse indietro i lunghi capelli, e gli occhi verdi, così simili a quelli di Harry, frugavano avidi il suo volto, come se non potesse mai saziarsi di guardarlo.
I più grandi autori del nostro tempo non hanno mai scritto una riga.
-Se fossi stato ucciso tu, mio padre avrebbe guidato i suoi vessilli di guerra a nord prima ancora che il tuo corpo fosse diventato freddo.Fossi stato tu, ora le lance cadrebbero fitte come gocce di pioggia sulle terre basse di Dorne.- Non ne dubito.- Né dovresti dubitare di questo, mio principe: le mie sorelle ed io non aspetteremo diciassette anni per avere la nostra vendetta.
Mi hanno frammentata ma io mi sento più integra di ieri.Perché mi sono ridestata, non da un sogno, ma dalla realtà.Oggi io sono un sogno.E i sogni non possono essere spezzati: o svaniscono o volano in alto…Io sto volando.Le mie ali sono i miei ideali e il mio cielo è la speranza.Oggi sono intera, perché ho capito di non avere bisogno di colui che continuo ad attenere per sentirmi viva.Finché avrò desideri, io sarò viva…Io volerò e lascerò precipitare altri frammenti di me, ma mai me.E quando t’incontrerò, non saranno due metà che diventano una. Ma saremo due unità che raddoppieranno la misura dei nostri cieli…Perché noi saremo sogni e i sogni non hanno confini, se non quelli imposti dalle nostre incertezze.Ma noi non ne avremo.Oggi torno a crederci.Oggi torno alle mie parole…
Il diario di un angelo si trova nelle sue ali.