Chiarasandra Trevisan – Stati d’Animo
Non mi interessa che tutto sia perfetto, voglio solo che tutto sia vero.
Non mi interessa che tutto sia perfetto, voglio solo che tutto sia vero.
Sono stanca di promesse non mantenute, di falsi “mi manchi” e di finti “ti voglio bene”. Fanculo alla gente che mente!
L’eco dei tuoi passi, ed è ancora tormento di battiti nel mio cuore.
Quando piango non so ormai se sono lacrime vere o pura finzione.
“Diviene disumano il carnefice che cerca di disumanizzare la vittima, non la vittima.” Come fa ad essere umano un essere che fa del male ai suoi simili? Come fa a trattarli peggio di bestie sapendo che non lo sono. Ci vuole coraggio, ma soprattutto devono essersi strappati il cuore dal petto per torturare e rinchiudere le persone, senza pietà, senza esitazione, senza emozione. Per non dimenticare, ma soprattutto per non rifare più quell’errore, quello di sentirsi migliore, quello di sentirsi il più forte, quello di non tollerare le diversità, quello di punire spietatamente senza alcun diritto di farlo, quello di non essere umani e di vietare ad altri di esserlo.
Riflettevo sul fatto che ci divertiamo un po’ troppo ad essere i Dottor Frankenstein della situazione. Ci teniamo più persone, facendo dell’abuso di numero e quantità, il suppletivo per sopperire alla scarsezza di qualità, per la nostra eterna indecisione, o per la passione sconsiderata per le scarpe che ci invita a calzare i nostri teneri piedini in più babbucce contemporaneamente. Ci teniamo il visino angelicato di uno, il saperci fare dell’altro, l’istinto animale dell’altro ancora, il sorriso del lattaio, la simpatia del fruttivendolo, le rime baciate del poeta. Il corpo di uno e l’intelligenza dell’altro ancora. Tanti pezzi di puzzle, tessere di un mosaico d’un quadro variopinto.
Emozionarsi, non vuol dire essere sensibili. Emozionarsi, anche per le più piccole o semplici cose, vuol dire sentire la vita scorrere in noi. Emozionarsi, è vivere.