Christian Friedrich Hebbel – Morte
La morte mostra all’uomo ciò che egli é.
La morte mostra all’uomo ciò che egli é.
La morte ha un’unica nemica, la felicità. Se sei stato felice, sempre felice, accetti la morte serenamente. Ma se come loro, lotti dal primo momento in cui sei nato, per combattere per quella felicità, la morte non l’accetti e cerchi di combatterla ogni volta, fino a quando ti lasci andare perché non c’è più speranza dentro di te.
A volte la morte accarezza la vita regalandole sollievo.
Avere l’occasione di avere l’immortalità, non mi farei mai una cosa del genere. Avere qualcosa da fare non vuol dire averne per l’immensità dell’eterno tempo. Vedere tutte le persone a me care morire tristemente, credo che vedrei così tante morti da fare gelare il mio cuore. Per chiedere l’eterna giovinezza dovrei volermi veramente condannarmi. Nulla è per sempre.
Se fosse possibile sapere quel che ci sarà dopo la morte, allora nessuno di noi avrebbe paura nemmeno della morte[…] Eppure si ha paura. Si ha paura dell’ignoto, ecco di che. Per quanto si dica che l’anima andrà in cielo… noi sappiamo pure che il cielo non esiste e non c’è altro che l’atmosfera.
Accade tutto in un attimo, il tempo suona la mia ritirata cancellando dal mondo il mio fiato. Ti lascio niente, solo pagine accartocciate, fogli sporcati dall’inchiostro del mio cuore, versi di un’anima lasciati cadere lungo il cammino, che il vento sbatacchia contro le porte dell’infinito, ma nessuno le lascerà entrare, perché loro, non fanno rumore.
Alcuni popoli quando muore qualcuno usano piangere, altri ridere, bene, i primi dovrebbero scomparire.