Oliviero Widmer Valbonesi – Cielo
Il sole trasmette il tuo sorriso nella rugiada del mattino e poi lo evapora… che bello vedere il tuo viso come fosse una nuvola… nel cielo turchino.
Il sole trasmette il tuo sorriso nella rugiada del mattino e poi lo evapora… che bello vedere il tuo viso come fosse una nuvola… nel cielo turchino.
Non potendoti vedere, mi consolo guardando il cielo: le sue stelle più belle mi fanno pensare ai tuoi occhi, la sua immensità all’infinita bellezza della tua anima.
Le lagnanze sono i tributi più frequenti che il Cielo riceva.
Quando sei in alto, il nuovo si mischia col vecchio, le cose si confondono con tutto il resto e così fanno meno paura.
Se si guarda troppo fisso una stella in cielo, si perde di vista il firmamento.
Gli uomini moderni sono dei gran creduloni: credono in ciò che è scritto sui giornali e non credono in ciò che è scritto negli astri.
A quanti uomini, presi nel gorgo d’una passione, oppure oppressi, schiacciati dalla tristezza, dalla miseria, farebbe bene pensare che c’é sopra il soffitto il cielo, e che nel cielo ci sono le stelle. Anche se l’esserci delle stelle non ispirasse a loro un conforto religioso, contemplandole, s’inabissa la nostra inferma piccolezza, sparisce nella vacuità degli spazii, e non può non sembrarci misera e vana ogni ragione di tormento.
Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Alza gli occhi al cielo, è l’unica cosa più grande di te.
Nell’orizzonte vedo un forte vento soffiar fra il bel paese e il gran mare. Ogni ora grida di dolore, finché la mano di Dio ci liberò.
Il grembo della terra tocca la limpida volta del cielo.
Se la musica scava il cielo (Baudelaire), a volte il cielo permea di sè la Musica.
Nessun limite eccetto il cielo.
L’universo diventa un arazzo di pensiero nel quale giocare e non una rete di desideri nella quale rimanere intrappolati.
Stelle e pianeti sono lontani e segreti.
Un uomo saggio vede il cielo sempre luminoso.
Il cielo senza stelle è come il mare senza i pesci.