Claudio Cassani – Nemico
Tutte le mattine quando mi guardo allo specchio vedo il mio vero avversario, quello da battere.
Tutte le mattine quando mi guardo allo specchio vedo il mio vero avversario, quello da battere.
Guardo il cielo di notte e vedo scorrere tutti i miei sogni nell’infinito, guardo il cielo di giorno e la realtà mi abbaglia, guardo avanti oltre l’orizzonte e ho fiducia nel futuro, mi volto indietro e ho paura del presente, guardo il sole e mi accorgo che non sempre mi sorride, guardo la luna e mi accorgo che è bella solo perché illuminata dal sole.
Ricordo mio nonno, quando passeggiavamo insieme e io ero poco più di un bambino, mi raccontava molto della sua vita, di quando era giovane, tra le due guerre, mi ripeteva spesso: “Noi vivevamo nella miseria, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”. Caro nonno, forse non la conoscerò come l’hai conosciuta tu ma credo che un giorno, se avrò la fortuna di raccontare qualcosa della mia vita a mio nipote, sicuramente gli dirò: “Noi vivevamo nella merda, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”.
Nella lotta tra te e il mondo, stai dalla parte del mondo.
Facciamo gli scongiuri nei confronti di chi ci augura del male, auguriamo loro di stare bene e in salute, perché gli sia concesso di raccogliere ciò che hanno seminato e a noi il privilegio di assistere.
Ti dichiari amica, dichiari che sei muta come una tomba. Controlla bene mia cara, che ci sono degli spifferi. Stai attenta che un giorno o l’altro te li tappo tutti, non vorrei ti cadesse la lingua, e poi come farai col tuo lavoro di taglia e cuci?
Amo la neve, è come l’insetticida, uccide tanti parassiti, ipocriti ed infami.
Guardo il cielo di notte e vedo scorrere tutti i miei sogni nell’infinito, guardo il cielo di giorno e la realtà mi abbaglia, guardo avanti oltre l’orizzonte e ho fiducia nel futuro, mi volto indietro e ho paura del presente, guardo il sole e mi accorgo che non sempre mi sorride, guardo la luna e mi accorgo che è bella solo perché illuminata dal sole.
Ricordo mio nonno, quando passeggiavamo insieme e io ero poco più di un bambino, mi raccontava molto della sua vita, di quando era giovane, tra le due guerre, mi ripeteva spesso: “Noi vivevamo nella miseria, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”. Caro nonno, forse non la conoscerò come l’hai conosciuta tu ma credo che un giorno, se avrò la fortuna di raccontare qualcosa della mia vita a mio nipote, sicuramente gli dirò: “Noi vivevamo nella merda, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”.
Nella lotta tra te e il mondo, stai dalla parte del mondo.
Facciamo gli scongiuri nei confronti di chi ci augura del male, auguriamo loro di stare bene e in salute, perché gli sia concesso di raccogliere ciò che hanno seminato e a noi il privilegio di assistere.
Ti dichiari amica, dichiari che sei muta come una tomba. Controlla bene mia cara, che ci sono degli spifferi. Stai attenta che un giorno o l’altro te li tappo tutti, non vorrei ti cadesse la lingua, e poi come farai col tuo lavoro di taglia e cuci?
Amo la neve, è come l’insetticida, uccide tanti parassiti, ipocriti ed infami.
Guardo il cielo di notte e vedo scorrere tutti i miei sogni nell’infinito, guardo il cielo di giorno e la realtà mi abbaglia, guardo avanti oltre l’orizzonte e ho fiducia nel futuro, mi volto indietro e ho paura del presente, guardo il sole e mi accorgo che non sempre mi sorride, guardo la luna e mi accorgo che è bella solo perché illuminata dal sole.
Ricordo mio nonno, quando passeggiavamo insieme e io ero poco più di un bambino, mi raccontava molto della sua vita, di quando era giovane, tra le due guerre, mi ripeteva spesso: “Noi vivevamo nella miseria, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”. Caro nonno, forse non la conoscerò come l’hai conosciuta tu ma credo che un giorno, se avrò la fortuna di raccontare qualcosa della mia vita a mio nipote, sicuramente gli dirò: “Noi vivevamo nella merda, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”.
Nella lotta tra te e il mondo, stai dalla parte del mondo.
Facciamo gli scongiuri nei confronti di chi ci augura del male, auguriamo loro di stare bene e in salute, perché gli sia concesso di raccogliere ciò che hanno seminato e a noi il privilegio di assistere.
Ti dichiari amica, dichiari che sei muta come una tomba. Controlla bene mia cara, che ci sono degli spifferi. Stai attenta che un giorno o l’altro te li tappo tutti, non vorrei ti cadesse la lingua, e poi come farai col tuo lavoro di taglia e cuci?
Amo la neve, è come l’insetticida, uccide tanti parassiti, ipocriti ed infami.