Confucio – Morte
Chi non sa cos’è la vita, come può sapere cos’è la morte?
Chi non sa cos’è la vita, come può sapere cos’è la morte?
Femminicidio. Orrendo termine che fa piangere. Piangi per la crudeltà, per l’arroganza, per la miseria morale di chi decide della vita, per il terrore che s’imprime negli occhi della vittima, per quella fiducia strappata con sangue d’innocenza.Femminicidio, termine che urla il dolore mortale di voci femminili che non hanno vera giustizia in questa società che ritiene di dover essere garante di attenuanti anche nei confronti degli sguardi biechi dell’assassino!Femminicidio come Olocausto. Termini a indicare insieme il male assoluto!
Un giorno in più di attesa, uno in meno di speranza. Un giorno in più di silenzio, uno in meno di vita. La morte vaga per i corridoi e il mio compito è di distrarla perché non trovi la tua porta.
Usare il tempo della propria esistenza, in maniera consapevole del bene e male, è cosa buona prima che la morte ci separi da questa dimensione.
Non voglio che la morte mi venga dagli uomini, mentono troppo! Non mi darebbero l’Infinito!
Era come guardare un teatro di comici subito dopo la fine della guerra: completamente inutile. Era il vuoto, l’assenza di ogni forma di emozione, o di sussulto vitale.
Non hai la possibilità di vivere perché non hai la forza per continuare a vivere.