Dante Alighieri – Sorriso
Quel ch’ella par quando un poco sorride, non si po’ dicer né tenere a mente, sì è novo miracolo e gentile.
Quel ch’ella par quando un poco sorride, non si po’ dicer né tenere a mente, sì è novo miracolo e gentile.
Senza il sorriso dei bambini vivremo nel buio di una valle sconosciuta.
Mi affretto a ridere di tutto e di tutti, per la paura di essere costretto a piangerne.
Non dee l’uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore.
Il sorriso è contagioso e quando si ride, tutti ridono con te, ma il pianto? No, il pianto è un impulso, un’emozione, che non sempre si riesce a condividere.
Il sorriso più bello, nasce sempre da una lacrima.
Non che men saver, dubbiar m’aggrata.
Senza il sorriso dei bambini vivremo nel buio di una valle sconosciuta.
Mi affretto a ridere di tutto e di tutti, per la paura di essere costretto a piangerne.
Non dee l’uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore.
Il sorriso è contagioso e quando si ride, tutti ridono con te, ma il pianto? No, il pianto è un impulso, un’emozione, che non sempre si riesce a condividere.
Il sorriso più bello, nasce sempre da una lacrima.
Non che men saver, dubbiar m’aggrata.
Senza il sorriso dei bambini vivremo nel buio di una valle sconosciuta.
Mi affretto a ridere di tutto e di tutti, per la paura di essere costretto a piangerne.
Non dee l’uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore.
Il sorriso è contagioso e quando si ride, tutti ridono con te, ma il pianto? No, il pianto è un impulso, un’emozione, che non sempre si riesce a condividere.
Il sorriso più bello, nasce sempre da una lacrima.
Non che men saver, dubbiar m’aggrata.