Davide Trezzi – Abitudine
Non rimediare ad un errore commettendone un altro.
Non rimediare ad un errore commettendone un altro.
L’accattivante futuro che ci sembra oggi, non sarà altro che il normale e noioso presente di domani.
L’abitudine è quella che rende le nostre prove più forti e più credute: essa piega l’automatismo e questo trascina l’intelletto senza che esso se ne accorga. Bisogna acquistare una credenza più facile, che è quella dell’abitudine la quale, senza violenza, senz’arte, senza prova, ci fa credere le cose e inclina tutte le nostre potenze a questa credenza, sì che la nostra anima cade in essa naturalmente.
M’abituerò. M’abituerò ad appoggiare la mia mano al muro, certo, la tua spalla era più morbida, ma devo abituarmi all’idea che non è più qui per sorreggermi. M’abituerò a star zitta, ormai nella stanza accanto non c’è più nessuno che mi ascolti. M’abituerò a fare a meno delle tue scuse inutili, dei tuoi ti amo fasulli, dei tuoi “non posso fare a meno di te”. M’abituerò anche a non amarti più, ma non adesso, col tempo forse. M’abituerò a tutto, ma una cosa è certa, non riuscirò mai ad abituarmi all’idea che mi ci devo abituare.
Forse la gente preferisce seguire la stupidità perché la stupidità rallenta, mentre l’intelligenza corre veloce…
Dovremmo sapientemente utilizzare il nostro tempo per rendere ogni istante ricco di sensazioni e invece lo lasciamo andare a spasso per i fatti suoi.
Pigro, osserva la formica, considera le sue abitudini, e ravvediti!.