Davide Capelli – Desiderio
Inseguo sempre i miei pensieri ed essi arrivano sempre prima di me. Sono l’eterno secondo…
Inseguo sempre i miei pensieri ed essi arrivano sempre prima di me. Sono l’eterno secondo…
Fai delle tue dipendenze il peggior marito ma… il miglior amante!
Quando un nuovo amore lo si guarda da lontanotutto splende come una stellada vicino quella stella potrebbe essere troppo immensa e soprattutto pericolosa,anche se la tentazione delle voltediventa così forte di volersi avvicinare a quell’intenso splendore, anche solo per un’istantema quando i cieli son dueognuno dovrebbe avere l’accortezza di restare nel suo blu.
Navigo un oceano sconosciuto, l’onda è travolgente. Percepisco l’ebrezza dell’essere. Mi adagio sulla nostra complicità, il tempo di accogliere è immaturo.
La voglia del suo corpo è diventata voglia della sua anima.
Ascolto il silenzio, un assolo di note malinconiche che mi parla di te stravolge la mia anima. I battiti sordi del mio cuore s’infrangono contro scogli di paure senza ragione, tremanti labbra desiderose di un bacio. Quanto amo quel dolce pensiero, mio desiderio, tenero e meraviglioso, momento che lascia dentro un’emozione infinita…
Tu, sei quell’assenza che mi sopprime dentro un pensiero.
Se bisognevole del pane quotidiano per la sopravvivenza è assurdo aspirare bottarga per antipasto.
Se non c’è desiderio, il Regno è vicino dei Cieli.
La passione ha un che di magico altro da quel quotidiano che indossiamo e ci sentiamo addosso e che non possiamo smettere di indossare e che fa parte di noi… gli attimi rubati a questo quotidiano diventano ogni giorno più insufficienti a colmare il bisogno della passione pura, a volte non ci sono del tutto e dentro si sente il vuoto, la delusione, la paura di ciò che non si vive, la rabbia per l’incapacità sia a razionalizzare, sia a buttarsi, la tristezza per quel senso di impotenza che sa di sconfitta… e si ripercorrono gli istanti vissuti riassaporandoli e al tempo stesso gustandone il sapore amaro dell’insufficienza, son stati brevissimi… pensi ai prossimi attimi che arriveranno come un tornado a risucchiarti nella passione e te ne freghi che l’effetto del viverli ti rifrantumerà dentro… e rimani sospesa in balia di una guerra tra cuore e mente, il cuore che vuole e la mente che tiene a freno quel qualcosa che c’è ma non c’è che vuole e non ha…. non ha il coraggio di prendere….
Mentre la notte arriva e volge al termine, il viandante sosta su di una pietra lavica, ancora calda dal sole. Poggia il bastone e guarda i suoi piedi, i suoi calzari. Dalla tracolla trae la bisaccia e un tozzo di pane e la la sacca di pelle ove sorseggia. Guarda il cielo. Si inginocchia e una muta preghiera sale al cielo dalla sua anima… il cammino è ancora lungo e nelle sabbie si possono spegnere i sogni. Ma la forze delle gambe se pur irrigidite, incitano il cammino che il cuore sa dove conduce.
Strano: il desiderio di certi piaceri è parte del mio dolore.
Sarò sempre vulnerabile ai tuoi occhi. Non potrei più respirare se tu continuassi a guardarmi in quel modo.
La soddisfazione e la gioia al raggiungimento di ciò che più desideriamo sarà ancora più grande se per averlo avremo lottato, sofferto, pianto, sognato e pensato con insistenza.
Siamo entrambi prede, ma allo stesso tempo predatori. In questa nostra stanza ognuno sta attento agli interessi Dell altro, anche se entrambi vorremmo invaderci. Non è magnifico l’attimo prima del bacio?
Scendi con me nella mia anima… vale la pena ascoltarla.
Non smetterò mai di attenderti, perché so che esisti: ti voglio nella mia vita, affinché si tramuti… nella “nostra vita”.