Anonimo – Destino
Hai mai pensato che il destino è nelle scelte, e le scelte sei tu che le fai?
Hai mai pensato che il destino è nelle scelte, e le scelte sei tu che le fai?
Il destino ha deciso dove sono nato, da chi sono nato e pure come sono nato, ma chi ha deciso cosa sono diventato?
Ho affidato il mio cuore a un grande fiume chiamato Destino, ha vagato a lungo, incastrandosi tra i rami di alberi morti, superando vorticose rapide sparendo a volte tra i mulinelli fino a raggiungere finalmente la riva. Un posto sicuro tranquillo dove potrà sentirsi protetto e amato tra le tue braccia.
Il fato ci ha fatto incontrare e adesso non cercherò altro che provare a convincerlo a non dividerci mai più.
Gli audaci non sono affatto aiutati dalla fortuna, anzi rischiano e spesso ci rimettono il collo. I pigri, invece, sono tali proprio perché la fortuna ha concesso tutto a loro.
È triste pensare che la debolezza di alcuni diventi la forza di altri.
Chi non vorrebbe stilare il suo destino, srotorarlo come una mappa e correggere le sue tratte come un navigatore esperto? Ditemi chi?
Più che l’uomo a correre dietro al sesso, è il sesso come intento cosmico a correre dietro l’uomo.
Imprigionata tra le soffocanti spire del destino.
Come le parole che non ho mai detto, come un treno che non ho mai preso, come quelle emozioni mai vissute fino in fondo, qualcosa che ho assaggiato, ma non è stato possibile gustare pienamente. Vita a metà tra attesa, giudizio e timore, tra “oggi no”, “non ancora”, “dopo”, “c’è tempo” e quel tempo non arriva mai o passa troppo in fretta e non ti trova. Appuntamenti dimenticati, rinviati, incontri mancati, disdetti, ti senti inghiottire da una clessidra e soffocare dalla sua sabbia. E sei su, ti capovolgono e finisci giù, i granelli appiccicati dappertutto, sporca, indecente e neppure presentabile; indovina un po’? Mi toccherà dir di no anche stavolta!
I grandi ostacoli? Un modo per farti capire quanto sei forte, non porgere l’altra guancia, ma risveglia il grande te stesso che è insito in te. Cercalo, anche se pur assopito, è li che attende un tuo cenno.
Quando entri in un ospedale, ricordati di affidar la tua anima a Dio, perché non sai se uscirai vivo, e non per tua scelta.
Pensi sia insuperabile, poi ci passi attraverso e diviene passato. È in quel preciso Istante che ti rendi conto di valere ancora qualcosa, di potercela fare anche da solo.
Finché era durata era stata bella, ma ora, che era del tutto finita, preferivo non parlarne e non pensarci mai più.
Mio figlio, non dovrà essere come suo padre.
La condanna di vivere le emozioni più belle soltanto per sé.
Le cose sembrano così difficili, fin quando non si fa un primo passo. Come quando sposti un armadio: una volta che hai vinto l’attrito di inerzia, non serve più molta forza, si muove come se scivolasse sul ghiaccio.