Edvania Paes – Morte
Si muore anche di silenzio. Le parole taciute finiscono per soffocarti.
Si muore anche di silenzio. Le parole taciute finiscono per soffocarti.
Non aver paura della morte… Fa meno male della vita!
– Ma e se fosse stato un inganno? Se lui avessi capito che non era amore?- sarebbe stato il più dolce inganno della mia vita.
Sono così, io. Certe volte, spiaggia sperduta e solitaria. Altre volte, mare in tempesta e strillante. Certe volte, isola deserta e silenziosa. Altre volte, oceano che abbraccia il mondo.
Dove ci porta la morte? Ci porta in quella pace dove noi fummo prima di nascere. La morte è il non-essere: è ciò che ha preceduto l’esistenza. Sarà dopo di me quello che era prima di me. Se la morte è uno stato di sofferenza, doveva essere così prima che noi venissimo alla luce: ma non sentimmo, allora, alcuna sofferenza. Tutto ciò che fu prima di noi è la morte. Nessuna differenza è tra il non-nascere e il morire, giacché l’effetto è uno solo: non essere.
La vita di Dio segue sempre la giustizia che sostiene, come per l’uomo. Quindi per non morire non avrebbe dovuto forzare un’Anima ad essere quello che non è, a costringere uno spirito più grande del Suo a rimanere nella Fede che irretirà l’Universo nella sua fine, forte proprio di questo spirito. Niente è vanità, tutto è sopravvivenza.
Abbiamo tutti lo stesso numero di secondi, distribuiti nelle 24 ore giornaliere che ci sono concesse (anche se non mi piace misurare il tempo). Il tempo è relativo, c’è chi ne ha di più e chi ne ha di meno. Tutto dipende da come uno lo usa o lo spreca.