Emanuela Bassoli – Silenzio
Pochi sanno ascoltare il silenzio.
Pochi sanno ascoltare il silenzio.
Ci sono giorni che desideri udire solo il tuo silenzio, e riparare la propria anima dal rumore del mondo!
Nel silenzio del mio studio, ascolto il rumore incessante di una umanità che cerca se stessa, persa negli anfratti della vita, ha smarrito il senso dell’appartenenza e chiassosa si avvia verso l’oblio, per non sentire il grido di innumerevoli altre anime sole, perse anch’esse, perché nessuno sapeva ascoltarle nel frastuono generale che si generava.
Il silenzio viene apprezzato solo dai sognatori, ci aiuta a guardare il mondo che è intorno a noi per non farci dimenticare di soffermarci, almeno per un po’, sul mondo dentro di noi che e sa dare ancora tanto amore. Kant ha voluto che sulla sua tomba fosse indicata questa frase: “il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me” è evidente che per vedere la bellezza di un cielo pieno di stelle occorre il silenzio aprire gli occhi, ma se non si chiudono mai non si possiamo scoprire la legge morale dentro di noi, che nella concezione del filosofo è parte del mondo che ci appartiene, che è dentro in ciascuno di noi. E dico: silenzio!
La ragione non ti fa parlare, ti fa tacere aspettando il momento in cui gli altri lo capiranno e si scuseranno.
Quando ascolti le persone, quando arrivi a toccarne l’anima, non hai bisogno neanche di parlare. Quando le persone “si sentono”, parlano anche in silenzio.
Tra le note del silenzio senti vibrare le parole di chi ami, emozioni che vivono dentro assopite dal rumore della vita, ma non morte. Come fenice rinascono quando la malinconia si accende e le ceneri cominciano a bruciare.