Émile Michel Cioran – Morte
Un tempo, davanti a un morto, mi chiedevo: “A che gli é servito nascere?”. Ora mi faccio la stessa domanda davanti a ogni vivo.
Un tempo, davanti a un morto, mi chiedevo: “A che gli é servito nascere?”. Ora mi faccio la stessa domanda davanti a ogni vivo.
Ecco, quando penso alla vita di mia madre, quando penso a tante vite di persone che conosco, mi viene in mente proprio quest’immagine – fuochi che implodono invece di salire in alto.
Avrei voluto lasciare un segno, ma sto morendo. Non sono riuscito a realizzare neppure uno dei miei sogni. Dolore sordo allo stomaco per via della pallottola. Afferro un rametto e incido un solco sulla terra.
Il gusto del suicidio è un dono.
Se hai la tragica fortuna di conoscere l’orario del tuo appuntamento non puoi farti cogliere impreparato.
Bisogna morire più volte a se stessi per non morire senza essersi mai conosciuti.
Non ho paura di cadere. Quello di cui ho paura è il momento in cui smetti di cadere e cominci ad essere morto.
Ecco, quando penso alla vita di mia madre, quando penso a tante vite di persone che conosco, mi viene in mente proprio quest’immagine – fuochi che implodono invece di salire in alto.
Avrei voluto lasciare un segno, ma sto morendo. Non sono riuscito a realizzare neppure uno dei miei sogni. Dolore sordo allo stomaco per via della pallottola. Afferro un rametto e incido un solco sulla terra.
Il gusto del suicidio è un dono.
Se hai la tragica fortuna di conoscere l’orario del tuo appuntamento non puoi farti cogliere impreparato.
Bisogna morire più volte a se stessi per non morire senza essersi mai conosciuti.
Non ho paura di cadere. Quello di cui ho paura è il momento in cui smetti di cadere e cominci ad essere morto.
Ecco, quando penso alla vita di mia madre, quando penso a tante vite di persone che conosco, mi viene in mente proprio quest’immagine – fuochi che implodono invece di salire in alto.
Avrei voluto lasciare un segno, ma sto morendo. Non sono riuscito a realizzare neppure uno dei miei sogni. Dolore sordo allo stomaco per via della pallottola. Afferro un rametto e incido un solco sulla terra.
Il gusto del suicidio è un dono.
Se hai la tragica fortuna di conoscere l’orario del tuo appuntamento non puoi farti cogliere impreparato.
Bisogna morire più volte a se stessi per non morire senza essersi mai conosciuti.
Non ho paura di cadere. Quello di cui ho paura è il momento in cui smetti di cadere e cominci ad essere morto.