Erardo Lapenna – Stati d’Animo
Quando sento il fuoco scoppiettare mi sembra di essere Giosuè Carducci.
Quando sento il fuoco scoppiettare mi sembra di essere Giosuè Carducci.
Quando hai paura del domani, sdraiati sopra un letto di sorrisi, copriti con petali di speranza, spegni la luce dell’incertezza e aspetta il sorgere del sole… sorge sempre, sai?
Non mi piacciono i fine settimana. Tutti erano fuori per le strade. Tutti a giocare a ping pong o a falciare l’erba o a lustrare le macchine o in giro per i supermercati per i parchi e per le spiagge. Gente dappertutto. Il lunedì era il mio giorno preferito. Tutti tornavano al lavoro e non mi toccava vederli.
Ho mandato via molte persone che hanno saputo solo farmi male. Ho cercato di tenermi vicino solo quelle poche che per me meritavano davvero. Molte delle persone che ho lasciato dietro me resteranno comunque una parte importante e decisiva della mia vita.
Questo è il mio problema, ho un così grande caos in testa che ogni volta che cerco di riordinarlo crolla qualcos’altro.
Che ne sai tu delle mie notti bianche, che ne sai delle mie paure, dei miei sogni infranti, delle mie speranze perdute. Che ne sai dei dolori, della mia anima inquieta, quei dolori che non smettono mai di farsi sentire.
“Tu non sei sola, ci sono io con te!”, disse l’angelo porgendomi la mano. Mi asciugai gli occhi toccando lentamente la sua mano per poi afferrarla. La mano di una ragazza, forte e decisa, stava stretta in quella di un uomo, anzi un ragazzo sicuro di se e del suo amore. “Ti amo!”, sussurrò. Quelle parole risuonarono nella mia mente colpendo dritto al cuore.
Quando hai paura del domani, sdraiati sopra un letto di sorrisi, copriti con petali di speranza, spegni la luce dell’incertezza e aspetta il sorgere del sole… sorge sempre, sai?
Non mi piacciono i fine settimana. Tutti erano fuori per le strade. Tutti a giocare a ping pong o a falciare l’erba o a lustrare le macchine o in giro per i supermercati per i parchi e per le spiagge. Gente dappertutto. Il lunedì era il mio giorno preferito. Tutti tornavano al lavoro e non mi toccava vederli.
Ho mandato via molte persone che hanno saputo solo farmi male. Ho cercato di tenermi vicino solo quelle poche che per me meritavano davvero. Molte delle persone che ho lasciato dietro me resteranno comunque una parte importante e decisiva della mia vita.
Questo è il mio problema, ho un così grande caos in testa che ogni volta che cerco di riordinarlo crolla qualcos’altro.
Che ne sai tu delle mie notti bianche, che ne sai delle mie paure, dei miei sogni infranti, delle mie speranze perdute. Che ne sai dei dolori, della mia anima inquieta, quei dolori che non smettono mai di farsi sentire.
“Tu non sei sola, ci sono io con te!”, disse l’angelo porgendomi la mano. Mi asciugai gli occhi toccando lentamente la sua mano per poi afferrarla. La mano di una ragazza, forte e decisa, stava stretta in quella di un uomo, anzi un ragazzo sicuro di se e del suo amore. “Ti amo!”, sussurrò. Quelle parole risuonarono nella mia mente colpendo dritto al cuore.
Quando hai paura del domani, sdraiati sopra un letto di sorrisi, copriti con petali di speranza, spegni la luce dell’incertezza e aspetta il sorgere del sole… sorge sempre, sai?
Non mi piacciono i fine settimana. Tutti erano fuori per le strade. Tutti a giocare a ping pong o a falciare l’erba o a lustrare le macchine o in giro per i supermercati per i parchi e per le spiagge. Gente dappertutto. Il lunedì era il mio giorno preferito. Tutti tornavano al lavoro e non mi toccava vederli.
Ho mandato via molte persone che hanno saputo solo farmi male. Ho cercato di tenermi vicino solo quelle poche che per me meritavano davvero. Molte delle persone che ho lasciato dietro me resteranno comunque una parte importante e decisiva della mia vita.
Questo è il mio problema, ho un così grande caos in testa che ogni volta che cerco di riordinarlo crolla qualcos’altro.
Che ne sai tu delle mie notti bianche, che ne sai delle mie paure, dei miei sogni infranti, delle mie speranze perdute. Che ne sai dei dolori, della mia anima inquieta, quei dolori che non smettono mai di farsi sentire.
“Tu non sei sola, ci sono io con te!”, disse l’angelo porgendomi la mano. Mi asciugai gli occhi toccando lentamente la sua mano per poi afferrarla. La mano di una ragazza, forte e decisa, stava stretta in quella di un uomo, anzi un ragazzo sicuro di se e del suo amore. “Ti amo!”, sussurrò. Quelle parole risuonarono nella mia mente colpendo dritto al cuore.