Jules Renard – Felicità
Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa.
Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa.
La felicità è come la verità: non la si ha, ci si è. Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, ne dovrebbe uscire. L’unico rapporto fra coscienza e felicità è la gratitudine.
Bisognerebbe tentare di essere sempre felici, non foss’altro per dare l’esempio.
Strappa all’uomo medio le illusioni con cui vive e con lo stesso colpo gli strappi anche la felicità.
La felicità la trovi dentro le persone che ti vogliono bene.
Il carattere è la base della felicità e la felicità è la sanzione del carattere.
Posso provare simpatia per i dolori delle persone, ma non per i loro piaceri: c’è qualcosa di curiosamente noioso nella felicità di qualcun altro.
Le feste dovrebbero essere solenni e rare, altrimenti cessano di essere feste.
La felicità è come il coke: qualcosa che si ottiene come sottoprodotto mentre si fa qualcos’altro.
Prima condizione della felicità è l’essere saggi.
Felicità è un’ombra che subito precipita.
La felicità è un vino pregiato che sembra insipido ad un palato volgare.
Non c’è dovere che sottovalutiamo tanto quanto il dover essere felici.
La vera felicità ti viene da dentro. Nessuno può regalartela.
È impossibile trovare la felicità cercandola.
Esercitare liberamente il proprio ingegno, ecco la vera felicità.
Felicità sta nel conoscere i propri limiti ed amarli.