Luigi Moretta – Filosofia
Una persona la si riconosce dagli occhi, essi sono lo specchio dell’anima, racchiudono tutto noi stessi, sono un’immensità di emozioni focalizzati in un unico punto.
Una persona la si riconosce dagli occhi, essi sono lo specchio dell’anima, racchiudono tutto noi stessi, sono un’immensità di emozioni focalizzati in un unico punto.
Percorrere la strada in discesa sembra la scelta più facile, ma correndo troppo si rischia di andare a sbattere.
Il pedagogista oggi parla come lo psicologo, lo psicologo come lo psichiatra e lo psichiatra è divenuto farmacologo.
Non sarà la mia sofferenza che farà sì che gli altri mi amino di più.
Nasciamo inconsapevoli di poter pensare da soli e moriamo consapevoli di non averlo fatto mai abbastanza.
Pungiti con una rosa… perché se essa è rossa non puoi pretendere che il tuo sangue sia bianco.
Il tragitto verso il fine è un cammino per le incognite e tutto è un mezzo.
Qualche volta ho bisogno di parlare con me stesso, ma anche quando ci troviamo di fronte, non riusciamo a darci retta. C’è troppa competizione!
Se giunto ad un’opportunità hai paura di sbagliare, non meriti quell’opportunità.
La perfezione è ideale nel mondo reale ma è reale nel mondo ideale matematico.
L’immaginazione è la derivata dell’intelligenza.
La matematica è la metafisica della ragione e la religione è la metafisica del cuore.
Il dolore rallenta il tempo soggettivo, il tempo oggettivo accelera e viene perso per sempre.
La paura è uno stato mentale e come tutti gli stati mentali, se non patologici, può essere modificato.
Ogni religione, come il buddismo, e ogni filosofia, come il marxismo, non prescinde dall’azione, non è solo silenziosa ma deve far rumore. Solo agire dà senso e muove il tuo cambiamento. Teoria senza azione è misticismo, distaccarsi dal mondo. Non tutti i tipi di buddismo sono uguali, come non tutte le interpretazioni di Marx sono uguali, come non tutti gli essere umani sono uguali. Ma una cosa uguale ce l’hanno: l’energia positiva… sfruttiamola che non fa mai male.
Effimera.Che sia sempre una soggezione, lo sbuffo di spazio che s’interpone fra l’idea e un gradino di prima grandezza,si può intuire dal frutto dolce amaro posto a custodia della distanza tra un’esitazione reale ad esclusivo vantaggio di chi ne è detentoree una rimostranza impulsiva proveniente da chi dà senza riceveree da chi riceve senza alcun che dare.
Per tutti gli esseri viventi il tempo è l’elemento separatore tra la vita e la morte.