Raffaele Caponetto – Filosofia
Le diversità, qualunque esse siano, sono la ricchezza di un popolo. Ma, talvolta, sono la disperazione del singolo.
Le diversità, qualunque esse siano, sono la ricchezza di un popolo. Ma, talvolta, sono la disperazione del singolo.
Quando il passato non passa ed il futuro non arriva, è sempre presente.
La differenza tra un filosofo visionario e un’astronauta, l’astronauta percorre migliaia di chilometri, il filosofo anni luce rimanendo sullo stesso punto.
I filosofi del passato non dovevano preoccuparsi di pensare in quale categoria catalogare la propria frase.
Chi vive soltanto di luce propria, avrà una vita ombrosa.
Tra la vita e la morte non c’è separazione, ma solo trasformazione nella continuità di essere.
Arriva un punto in cui non si ha più interesse a capire se stessi, figuriamoci gli altri.
La strada della ricerca della perfezione è la più dura ed ardua perché non ha mai fine.
Una mente chiusa non sa di avere sopra di sé un cielo aperto.
La dualità è sempre presente nell’unità che si sdoppia per confermare la sua unicità.
La mente è una macchina di finzioni.
Un enigma non rivela mai la sua identità, ma quando si manifesta è allora che scopri la sua bellezza.
È tutto un ritorno, ma siamo noi a dare il consenso ad aprire o lasciare la porta chiusa.
Guardo in faccia l’umanità e mi accorgo di quanto è inutile sforzarsi di essere se stessi perché mentre ci provi gli altri vogliono essere te. Ti osservano, ti studiano, si prendono il meglio di te. E tu osserva, studia e regalagli il peggio.
Quando qualcuno decide di lasciarci porta con sé la voglia di non tornare più. Porta con sé anche l’inarrestabile consapevolezza che un giorno quella voglia si trasformerà nell’inaspettato desiderio di riprendere ciò che un tempo aveva superficialmente cestinato.
La memoria è la trama in cui sono tessuti i fili dei nostri percorsi.
Se la parte più difficile per l’essere umano è rinunciare, lasciare libere le sue certezze è praticamente la più frustrante.