Stefano Gentilini – Filosofia
Inciampare in uno sguardo è il modo migliore per imparare a rialzarsi.
Inciampare in uno sguardo è il modo migliore per imparare a rialzarsi.
La donna ha guardato il diavolo negli occhi e, mentre lo guardava, Lo fregava con un sorriso.
Perde la luna chi va dietro alle stelle.
Il vero pensiero creativo non è eterodosso ma eretico: non viene considerato di nicchia o minoritario all’interno d’una comunità culturale di riferimento, ma viene ostracizzato poiché cerca di metterne in discussione i fondamenti.
Venne il dubbio a bussare alla mia porta, mi sedetti, tanto avevo chiuso bene l’uscio. Fu un grossolano errore, avevo chiuso ogni via di fuga, alla mia paura ed al mio orgoglio.
Oggi, anno domini 2015, sto pensando all’uomo. E ciò mi rende triste.
Il tempo mi scorre all’inverso, questo significa vedere il futuro.
Il “tempo soggettivo” di ognuno è limitato dal “tempo oggettivo”, il quale meccanismo è fatto dalla misura e precisione perfetta di ogni periodo. Oggettività che “rode” la soggettività, quando il vissuto è macchinoso o evanescente. C’è un margine di libertà personale, è il vivere più “carpe diem”, e i momenti più intensi. Ma sia il tempo oggettivo che quello soggettivo non durano tutto il tempo, e quindi può esserci dell’altro.
In ogni goccia d’acqua del mare, c’è alle spalle un oceano. Nessuno di noi è mai solo.
Tutto ha l’aria di essere tutto, o niente.
Io sono quello che trapela qui, e chi non lo percepisce non fa altro che ferirmi, perché io vorrei che le persone fossero così come me, forti nel combattere la vita, con un cuore tenero nonostante le innumerevoli ferite.
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
La libertà e l’aria sono fatte della stessa pasta, tentate di toglierle alla gente e la vedrete sempre ardente dalla ribellione.
Nell’invisibile si incontrano tutte le presenze assenti.
Più che riforme legislative d’urgenza e mutamenti di rito, de iure condendo, servirebbe un rinnovamento di valori e di principi sociali e giuridici: sarebbe questo un autentico processo di riforma dell’azione Amministrativa. In questo modo lo Stato, da fondale minaccioso, assurgerebbe finalmente a sostrato fertile, colmo di humus giuridico, su cui far prosperare i propri consociati, in ossequio a quel Contratto Sociale senza il quale non ci sarebbe Diritto alcuno e che, troppo spesso, viene magramente onorato.
Il positivismo non vede oltre il presente, mentre il naturalismo si dedica all’eterno.
Penso per vivere e vivo per amare.