Fabio Piscicelli – Filosofia
È possibile smettere di porsi domande?
È possibile smettere di porsi domande?
L’umanità non sarebbe un’idea malvagia, se non fosse per l’uomo.
Come non esiste tema senza variazione o viceversa, non esiste continuità senza discontinuità, costante senza mutamento, essere senza divenire. Tuttavia l’equilibrio di questi due poli è così precario che prima o poi giungono inevitabili un cosiddetto “punto di rottura/catastrofe” e una conseguente “rottura di simmetria”. Al che irrompono pure opinioni soggettivissime e giudizi personalissimi sul valore d’attribuire a tali eventi.
Siamo tra gli animali, coloro che vorrebbero vivere, la pretesa al mondo, dove nulla viene concesso altro che la sopravvivenza; darei un senso alla mia vita, solo condividendo ai moribondi la morte, questa, la suprema notte, oltre ogni misera sorte.
Non esiste altro modo per essere normali che pensare di esserlo.
Senza parole, oltre il nulla. Dietro il nulla si può perdonare ciò che il nulla non ha.
La mente dell’uomo è un labirinto dove si perdono le ragioni dell’esistenza.
L’immenso è il senso dell’infinito in un punto finito.
Forse siamo una cellula di Dio, forse ne siamo il tumore, forse il cervello.
Il corpo e la mente non invecchiano insieme: il corpo segue le orme del tempo, la mente arresta il tempo e continua il suo viaggio ripercorrendo le orme a ritroso.
La conoscenza è meno attraente dell’immaginazione.
L’invisibile è visibile agli occhi dell’anima, il visibile è invisibile a chi guarda solo a se stesso.
Ho provato a donare molto più tempo di quanto io stesso ne possedessi. Ho dato il tempo ai deserti delle aride terre, quando mi è stato chiesto di dissetarli scavando con nude mani nei ruscelli del mio sapere. Ho sognato e mi sono illuso che si potesse cambiare, raccogliendo le ferite del cammino del mondo, che con occhi grandi fissavano i suoi orizzonti pieni di luce e colori nei tramonti delle sere, quando al calar del sole rammendavo le mie ferite per continuare a sorridere e sognare. Del tempo che fu e che tristemente non ritorna più, con le sue clessidre di sabbia raccolta nei deserti del tempo.
Il futuro è un uomo senza volto, ma possiamo disegnarne i lineamenti con i colori delle nostre azioni.
L’equilibrio è la mente che lo crea.
Quando la mente viaggia nei meandri dell’anima crea,quando il cuore si espande oltre i confini della mente ama incondizionatamente.
Una mente vuota si può facilmente riempire.