Fioravante Francesco Di Nardo – Desiderio
Senz’anima, orfano cresce il desiderio.
Senz’anima, orfano cresce il desiderio.
Sono sazia di parole, ho fame di gesti, di quelli fatti di presenza che legano indissolubilmente e che urlino solo una parola: tua.
Non è solo essere desiderati o voluti, quello che ti fa sentire amata è l’urgenza che ha di averti ancora, anche quando sei tra le sue braccia.
É molto più facile spegnere un primo desiderio che soddisfare quelli che lo seguono.
La violenza è il frutto del desiderio.
Un desiderio troppo bramato e non appagato, può rendere ciechi e far inciampare nelle illusioni.
Voglio tornare a sfiorare le ali delle farfalle, invidiare la loro bellezza e il loro spirito libero; voglio tornare a correre spensieratamente per i prati e sentire la dolcezza dell’erba che accarezza le mie gambe nude e la brutalità dell’ortica che le punge; voglio poter gioire nel vedere il primo fiore di primavera colorare uno spazio privo di luce; voglio cantare a squarciagola finché la mia musica non verrà udita da tutti e la mia voce non svanirà; voglio poter agire senza curarmi delle considerazioni altrui ed esprimere i miei pensieri senza ascoltare alcuna obiezione; vorrei che la notte fosse infinita in modo che l’oscurità celi ogni cosa e spinga anche i vili a trovare il coraggio di ricercarla per sopravvivere e che la luce diurna non splenda abbastanza per rivelare tutti i misteri del mondo risparmiando all’uomo la fatica di combattere incessantemente per scovarli.