Francesca Zangrandi – Filosofia
Non capisco quali sono nuvole di passaggio…
Non capisco quali sono nuvole di passaggio…
Il vero inizio è solo la decisione.Chi si rialza dalla caduta e vuole ricominciare, ha deciso.Ma chi non ha veramente deciso dentro di sé, non si è mai realmente rialzato.
Il pensiero è un frutto a volte maturo a volte acerbo che insegue sempre i sentieri del cuore.
La condivisione è una cosa diversa dall’appropriazione indebita.
Nel suo silenzio, allevia il dolore, calma le onde del desiderio, del volere, dell’amore, l’assoluto diventa inaccessibile, l’accessibile provoca dimenticanza, la sua voce rende schiavi, ovunque sia, può recare infelicità della felicità stessa, non compresa dalla ragione, ecco lo spunto, l’intelligenza compie il suo passo, via la strada, adesso è luce, il suo tocco scuote le membra, la sua voce condiziona l’evento, ecco la porta, si apre, solo adesso comprendo il suo valore, i sensi demoliscono le menti, arriva secondo la scelta, condanna del giudizio resta incompresa, ma compresa nel giudizio, dubbio per alcuni, fede per altri, io entro ed esco, ma nessuno mi ascolta, delicata nell’attesa, ma grande nel suo lavoro, creata per decidere la propria scelta che non può scegliere, l’uomo sceglie, nessun destino, nessuna penitenza, è la perfezione incompleta.
La stima è come un fiore; se strapazzato non torna più mai al primitivo splendore.
Solo tardi si ha il coraggio di ciò che propriamente si sa. Che io sia stato finora fondamentalmente nichilista, me lo sono detto solo da poco: l’energia, la nonchalance con cui andavo avanti da nichilista, mi ingannava su questo fatto fondamentale. Quando si va verso la fine, appare impossibile che “la mancanza di fine in sé” sia il nostro principale articolo di fede.