Francesco Saudino – Abitudine
A volte mi piace estraniarmi, stare lì zitto ad osservare gli altri. Non sono di poche parole, e avrei molte cose da dire, ma così, osservando gli altri, riesco a capire tanto dei limiti del cervello umano…
A volte mi piace estraniarmi, stare lì zitto ad osservare gli altri. Non sono di poche parole, e avrei molte cose da dire, ma così, osservando gli altri, riesco a capire tanto dei limiti del cervello umano…
Fa parte dell’arte umana applicarsi per rendere complicato ciò che in principio era semplice.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo “malati di abitudine”. Chi è abitudinario accetta qualsiasi cosa, qualsiasi dolore. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, che ci sono indifferenti, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, si è impotenti nel reagire. L’abitudine è il più spietato dei veleni, entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce poco a poco nutrendosi della nostra vita, e quando ce ne rendiamo conto è ormai troppo tardi, ogni nostro gesto è condizionato, continuiamo ad “amare”, per abitudine, una persona “estranea”.
Certe persone si valutano così poco da svendersi in piazza per quattro monete come fossero…
Nella nostra società si è sviluppata una sorta di abitudine, quella di disdegnare le percezioni….
C’è chi loda al mattino ciò che ha biasimato la sera prima, e aggiusta sempre…
Vado avanti senza fermarmi, con il mio bagaglio di esperienze e di ricordi.