François Rabelais – Morte
Tirate il sipario, la farsa è finita.
Tirate il sipario, la farsa è finita.
La morte è un punto: non ha dimensioni.Tutto il resto ne ha infinite.
I morti non sono mai veramente morti.
La morte è riservata ai vigliacchi, il sonno eterno ai sognatori.
Nella vita esiste qualcosa di molto più brutto della morte fisica. La morte dell’anima.
Signore manda qualcuno, quando io me ne sarò andato, qualcuno che la faccia continuare a sorridere, qualcuno che le voglia bene, perché io da lassù nel vederla felice, sarò contento.
La terra parla dalle sua fondamenta, la nuova bellezza del mondo esprime in sottofondo la lingua della morte, e non quella dell’infinito, del male, e non del bene. Verità matematica, sorda ai desideri di immortalità di una carne che resta sempre quella che è. La maledizione di Dio e degli angeli per rapirmi e macellarmi, raccontano la loro vera forma e intenzioni, o illusioni, e indirettamente un’altra verità: quello che macellano, lo spirito di una sola persona, fa brillare l’universo di nuove generazioni, uno spirito molto più grande di quello di Dio e degli angeli, che per questo non porterà mai eternità, né speranze di altri futuri.