George Eliot (Mary Ann Evans) – Sorriso
Sorridi e fatti degli amici; ostenta un cipiglio e fatti venire le rughe: per che cosa viviamo, se non per rendere questo mondo meno difficile per tutti?
Sorridi e fatti degli amici; ostenta un cipiglio e fatti venire le rughe: per che cosa viviamo, se non per rendere questo mondo meno difficile per tutti?
Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. “Avverto” che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un “avvertimento del contrario”. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s’inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.
Bisogna affrontare ogni giorno con un sorriso, altrimenti è un giorno perso.
Quando la vita non ti arride, tu sorridile ugualmente, il sorriso è contagioso e prima o poi essa te lo restituirà!
Io amo e vivo in silenzio ma dietro ogni sorriso nascondo una lacrima di dolore.
Il sorriso non ha prezzo ma ha un enorme valore.
Frequentando i tuoi sorrisi ho allontanato le mie migliori miserie.