Giacomo Casanova – Morte
Morire è come dover uscire dal teatro quando o spettacolo non è ancora terminato.
Morire è come dover uscire dal teatro quando o spettacolo non è ancora terminato.
Schianto Fatale!Su quel percorso a velocità infinitaun biondo Sole trasecolava veloceegli aspirava a diventar campioneproprio a Sepang ove perse la vita.Cocente il rammarico: la sua giovinezzal’Amore attendeva e loquace carezza:gli fu tutto negato per voler della sorteche ebbrezza testarda gli impose la morte.Il dolore traspare sul viso del padreche a quella prova, temendo, assisteva:piegato nell’Anima dall’acuto doloreche stretto nel pugno or tiene il suo cuore.Tanta amarezza modella il suo voltorubando per sempre dal mento il sorrisoe mai più sarà l’identica cosaor che quel figlio nell’oblio riposa.Egli era bello, era giovane e fortefinché lo schianto crudelelo affidò alla morte!
Ma quando penso all’avvenir della mia libertà perduta vorrei baciarla e poi morir mentre lei dorme, all’insaputa.
Non è giusto che un’anima voli via senza nessuno che abbia versato almeno una lacrima per lei.
Leggere, è guardare la morte senza vederla, senza crederci, gli occhi aperti, gli occhi beati.
La morte è l’assoluta fantasia di ogni uomo.
Chi ha paura della morte non vive serenamente… la morte è solo un passaggio… e per chi vive al meglio, con senso civico, morale e un po’ di altruismo, la morte è la fine di un’esperienza bellissima… chi invece non vive sereno, chi disprezza, chi invidia, chi fa del male: beh, muore tutti i giorni…