Gianluca Thakur – Morte
Pensi che la morte va incontro a te, ma sei tu che gli contro.
Pensi che la morte va incontro a te, ma sei tu che gli contro.
La morte non spegnerà i miei pensieri.
Credo che la tristezza di non vederti più è forte come il dolore che provo per la tua scomparsa.
È così bizzarro constatare che la morte per alcuni è un motivo in più per vivere e per altri è un motivo in più per non vivere. L’inevitabile tempra soltanto chi si pone domande e crede anche a ciò che non vede.
La morte non è niente per noi. Ciò che si dissolve non ha più sensibilità, e ciò che non ha sensibilità non è niente per noi.
La vita è solamente un sogno sfuggevole, solo la morte è eterna.
E perché non la morte, piuttosto che una vivente tortura?Morire è come esser messi al bando di se medesimi. Silvia è un altro me: bandirmi da lei è esiliar me da me stesso: mortale esilio! Qual luce è luce, se non per veder Silvia? Qual gioia è gioia, se Silvia non mi è vicina? O se non altro poter pensare che mi è vicina, e godere almeno il riflesso della perfezione? Se una notte Silvia non mi è vicina, non ha armonia il canto del rosignolo; se un giorno non contemplo Silvia, quel giorno non esiste per me. Ella è l’essenza stessa di me ed io non sono, se quel suo dolce influsso non mi riscalda, non m’illumina, non mi carezza, non mi alimenta. Col sottrarmi alla condanna mortale non eviterei di morire: se mi attardo qui non vado incontro che alla morte, ma se fuggo di qui fuggo lontano dalla vita.