Giovanni Verga – Morte
Beato chi muore nel proprio letto.
Beato chi muore nel proprio letto.
Il tema della morte – quella “terra incognita” di cui nessun viaggiatore ci ha mai raccontato…
Non c’è parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perchè della loro morte.
Se devo morire, andrò incontro alla morte come ad una sposa e la stringerò fra le mie braccia.
Morire non mi piace per niente. È l’ultima cosa che farò.
Suolo battutofinestre per terra,visi d’infanziae volti di guerra,silenzio apparentedi ricordi lontani,angeli di pietra con levate le mani.Anche il fiore più belloqui dimora reciso,la sua strada è più breve,e non avrà il paradiso,accompagna soltantoper un breve secondo,dalle case al sepolcro,i maestri del mondo!
Ogni persona teme la morte… eppure siamo noi, noi che abbiamo amato la persona ora perduta per sempre… che stiamo male. Siamo noi che piangiamo quando vediamo il suo corpo inerte e freddo, quando andiamo al suo funerale. Siamo noi che abbiamo gli occhi lucidi al pensiero dei bei momenti trascorsi con lei.Siamo noi che singhiozziamo quando pensiamo a quante cose ha perduto…allora perché temere la morte se ci darà serenità eterna? Noi non temiamo la morte per noi stessi perché ci farà male, ma perché farà male agli altri, alle persone che ci sono sempre state vicine e ci procura un male indescrivibile.