Giulia Mascolo – Cielo
Gli occhi erano celesti, quasi vi avesse catturato il cielo.
Gli occhi erano celesti, quasi vi avesse catturato il cielo.
Guardiamo il cielo in attesa di un miracolo, senza accorgerci che il miracolo siamo noi e tutto ciò che sta attorno.
Prima che muoia l’inverno nella carezza che ridesta le terre il cielo frantumerà il calice…
Pur se un passato d’oscuri colori non sporca le ali di nero spesso è il timore del’ultimo volo che tinge gl’occhi di cielo.
Tu magica luna d’argento che mi porti lontano dolce e misteriosa. Stanotte chiacchiereremo insieme tra i sentieri nudi di un algido inverno. Ti racconterò di me delle mie paure, delle mie speranze perdute, dei miei sogni rubati alle clessidre della vita. Busserò alle sillabe dell’alba sorseggiando perle di rugiada ai rami della saggezza. Lascerò a te le mie vergini speranze prima che il sole dell’aurora porti via l’innocenza dei miei sogni di poeta e così potrà e il mio cuore gioire mentre il mio animo sentirò rifiorire.
Apriti a me cielo, fammi respirare un po’ d’aria positiva!
Quanti figuranti apparentemente figli del sole aprono l’ombrello all’ammiccar di una timida nuvoletta.