Giuseppe Caputo – Tristezza
Il cielo è grigio come i tuoi occhi e vengon giù lacrime di nostalgia, di un tempo che non è mai stato.
Il cielo è grigio come i tuoi occhi e vengon giù lacrime di nostalgia, di un tempo che non è mai stato.
Cuore nero, riso in bocca; è dolore che trabocca.
Perché temere tanto ciò che è definibile come dolore? Non si teme l’acutezza dello stesso… ma la durata.
La tristezza di un sogno non vissuto, intrappola l’anima in una prigione senza muri; impossibile anche solo aggrapparsi alle pareti dei ricordi…
Era così bello l’inizio, pieno di positività e luce, mi piaceva tantissimo, era come se qualcuno, stesse suonando una sinfonia bellissima, ma ad un certo punto, il violino ha stonato. Ci son rimasta male.
Mi amareggiano i pensieri, mi amareggino certi pensieri, mi amareggia ora tutto quello che succede, ma sono io strana o è il mondo che è strano!
Lo stanno amando in troppi e lui si sente solo.