Giuseppe Donadei – Figli e bambini
Ci impegniamo a far capire ai nostri figli come fare per non cadere quando dovremmo preoccuparci di trasmettere loro l’importanza del sapersi rialzare.
Ci impegniamo a far capire ai nostri figli come fare per non cadere quando dovremmo preoccuparci di trasmettere loro l’importanza del sapersi rialzare.
Il suono più bello di una mamma, è il grido del suo bambino appena nato.
È stato l’attimo in cui ho capito il perché della mia vita, quello in cui per la prima volta ho toccato il tuo corpicino e sentito il tuo pianto, quello mi ha fatto capire che ero li per te, figlio mio.
È sufficiente avvolgere al petto il propio figlio per esplorare un luogo miracoloso.
Viviamo in modo che il bambino che siamo stati sia fiero dell’adulto che siamo diventati.
Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell’essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra.
Le piccole cose hanno la loro grandezza.