Papa Pio XII (Eugenio Pacelli) – Guerra & Pace
Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra.
Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra.
Non si tratta di stabilire se la guerra sia legittima o se, invece, non lo sia. La vittoria non è possibile. La guerra non è fatta per essere vinta, è fatta per non finire mai.Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e ignoranza. Questa nuova giustificazione della guerra attiene al passato, ma il passato, non può essere che uno e uno soltanto.Di norma lo sforzo bellico persegue sempre lo scopo di tenere la società al limite della sopravvivenza.La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull’Eurasia o sull’Asia orientale, ma la conservazione dell’ordinamento sociale.
L’unica conquista è la pace!
La guerra è cercare la pace spargendo sangue.La pace è continuare a combattere senza spargere sangue.
Quando vi parleranno di guerra preventiva, dite loro di andare a combatterla da soli. In seguito alla mia esperienza, sono giunto a odiare la guerra. La guerra non risolve nulla.
Odio e amore sono due sentimenti simili quando credi di odiare finisci per amare.
La guerra contro la fame è in realtà una guerra di liberazione dell’umanità intera.
La pace si ottiene quando il nobile comanda e l’ignobile si sottomette, ma la vera armonia si mantiene solo quando il nobile provvede a che l’ignobile abbia il suo tornaconto.
La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai militari.
Il potere si può ottenere anche alla cooperazione di gente da poco, ma guai a colui che, una volta ottenuto il comando, gestisce la situazione raggiunta con persone non all’altezza dei propri compiti.
L’intelligenza militare è una contraddizione in termini.
Quale combattimento può giudicarsi vantaggioso, se apre ferite da ambo le parti?
Mondo pieno di malvagità, dove si sente solo il rumore delle bombe e delle armi militari! Mondo pieno di ingustizie, dove regna in prevalenza discriminazione, odio, razzismo e vendetta. Combattiamo per poter raggiunger la pace.
Oggi l’esercito con i propri mezzi motorizzati potrebbe intervenire a sostegno di qualunque necessità ed in situazioni improponibili per i macchinari civili.
Ognuno fa le sue scelte e corre i suoi rischi, generale. É la regola di ogni guerra, mi pare.
Nessun bene proviene dalla guerra: tutti agogniamo la pace.
Al nemico che fugge, ponti d’oro!