Arrigo Petacco – Guerra & Pace
Quando comincia una guerra, la prima vittima è sempre la verità, quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate, quelle dei vincitori diventano storia!
Quando comincia una guerra, la prima vittima è sempre la verità, quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate, quelle dei vincitori diventano storia!
E quando ci domanderemo cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: noi ricordiamo. Ecco dove alla lunga avremo vinto noi. E verrà il giorno in cui saremo in grado di ricordare una tal quantità di cose che potremo costruire la più grande scavatrice meccanica della storia e scavare, in tal modo, la più grande fossa di tutti i tempi, nella quale sotterrare la guerra.
L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità.
Tutto il baccano di una guerra non potrà mai competere con il silenzio di un abbraccio.
La guerra non è nè di destra nè di sinistra, ma è di tutti!
Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra.
Non si tratta di stabilire se la guerra sia legittima o se, invece, non lo sia. La vittoria non è possibile. La guerra non è fatta per essere vinta, è fatta per non finire mai.Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e ignoranza. Questa nuova giustificazione della guerra attiene al passato, ma il passato, non può essere che uno e uno soltanto.Di norma lo sforzo bellico persegue sempre lo scopo di tenere la società al limite della sopravvivenza.La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull’Eurasia o sull’Asia orientale, ma la conservazione dell’ordinamento sociale.
L’unica conquista è la pace!
La guerra è cercare la pace spargendo sangue.La pace è continuare a combattere senza spargere sangue.
Quando vi parleranno di guerra preventiva, dite loro di andare a combatterla da soli. In seguito alla mia esperienza, sono giunto a odiare la guerra. La guerra non risolve nulla.
Odio e amore sono due sentimenti simili quando credi di odiare finisci per amare.
La guerra contro la fame è in realtà una guerra di liberazione dell’umanità intera.
La pace si ottiene quando il nobile comanda e l’ignobile si sottomette, ma la vera armonia si mantiene solo quando il nobile provvede a che l’ignobile abbia il suo tornaconto.
La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai militari.
Nessuno si dimentica mai dove ha sotterrato l’ascia di guerra.
In verità mai, quaggiù, si potranno placare gli odii con l’odiare.
Io non ho mai veduto città che non desideri la rovina della città vicina: niuna famiglia che non voglia sterminare qualche altra famiglia. Per tutto i deboli hanno in esecrazione i potenti, innanzi ai quali s’avviliscono, e i potenti trattano quelli come le pecore, di cui si vende la lana e la carne. Un milione d’assassini arruolati, corre da una parte all’altra dell’Europa, esercitando l’omicidio e la ruberia con disciplina, per guadagnare il pane, perché non hanno più onesto mestiere; e nelle città che sembrano goder la pace, e dove fioriscono l’arti, gli uomini son divorati da più gare, più pensieri, e più inquietudini, che una città assediata non prova fiamme; le tristezze secrete sono ancor più crudeli che le miserie pubbliche.