Hermann Hesse – Morte
Il richiamo della morte è anche un richiamo d’amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell’amore e della trasformazione.
Il richiamo della morte è anche un richiamo d’amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell’amore e della trasformazione.
La morte non la si augura a nessuno, io invece, sono bastarda e realista, e la morte la auguro, a chi se la merita.
Siamo così terrorizzati dall’incertezza sul futuro, che il pensiero della morte ci fa sempre meno paura.
Cosa è mai la morte? Forse il secondo più libero e corto, dopo l’attimo più soffocato?
La morte è l’unica cosa che riesce a spaventarmi. La detesto perché oggi si può sopravvivere a tutto tranne che a lei. La morte e la volgarità sono le uniche due realtà che il diciannovesimo secolo non è riuscito a spiegare.
Se non hai timore della morte perché sei sempre lì a contare i giorni che ti separano da essa?
Troviamo sempre nuovi metodi per guarire, ma moriamo sempre negli stessi modi.