Ilaria Pasqualetti – Tristezza
Vorrei affogare i cattivi pensieri ogni volta che tornano, ma loro riaffiorano dal mare della tristezza e continuano a vivere in ogni angolo della mia vita.
Vorrei affogare i cattivi pensieri ogni volta che tornano, ma loro riaffiorano dal mare della tristezza e continuano a vivere in ogni angolo della mia vita.
È una battaglia persa! Lo è sempre stata! Probabilmente ne ho sempre avuto consapevolezza, e allora mi chiedo: perché ho combattuto!?
Crescere è una spinta contro il muro. Ti accorgi di quante cose avresti voluto diverse, quanti momenti hai sprecato e quanto il tuo cuore si è strappato. E vorresti frantumare il tempo che scorre e tornare indietro per cambiarle. Mette troppa tristezza l’idea di esserti persa dietro qualcosa che poi è andata distrutta. Mette tristezza notare che vedevi magia dove neanche c’era. Mette tristezza girarti indietro e vedere te stessa buttata via, avvinghiata a qualcosa che solo oggi capisci non valeva, non voleva dire niente. Ti sei gettata in pasto al nulla, pur di ricevere una carezza in più.
La tristezza è il risultato finale della felicità.
Alle volte si ha solo bisogno di qualcuno che ci guardi negli occhi senza dire una parola, che ci abbracci e che ci stringa forte per farci capire che andrà tutto bene.
Puoi fingere di aver dimenticato una persona, di aver dimenticato la tua vita dentro quegli occhi che ti avevano ridato il sorriso. Ma sai bene che solo una splendida bugia, che crollerà ogni qualvolta che incrocerai quello sguardo.
Apprezza sempre ciò che hai perché ciò che non hai non può renderti felce.