Ippocrate – Vita
Lavorare, mangiare, bere, dormire, amare: tutto deve essere misurato.
Lavorare, mangiare, bere, dormire, amare: tutto deve essere misurato.
Parlò a lungo del passato, e compresi che voleva recuperare qualcosa, forse una qualche idea di se stesso, che era finita nell’amore per Daisy. La sua vita era stata disordinata e confusa da allora, ma se riusciva una sola volta a ritornare a un certo punto di partenza e ricominciare lentamente tutto daccapo, sarebbe riuscito a capire la cosa che cercava… Una notte d’autunno di cinque anni prima stavano camminando con le foglie che cadevano, e arrivarono a un posto dove non c’erano alberi e il marciapiede era bianco per il chiarore lunare. Si fermarono e si voltarono l’uno verso l’altra. Era una notte fresca con quella misteriosa eccitazione che i cambi di stagione creano. Le luci tranquille delle case ronzavano nell’oscurità e c’era un fruscio e un bisbiglio tra le stelle. Con la coda dell’occhio Gatsby vide che gli edifici formavano una scala che saliva fino a un luogo segreto sopra gli alberi – poteva scalarla, se l’avesse fatto da solo, e una volta là, avrebbe potuto succhiare il nettare della vita, ingollare l’incomparabile latte della meraviglia. Il suo cuore battè sempre più forte quando il viso bianco di Daisy si avvicinò al suo. Sapeva che baciando quella ragazza, e unendo per sempre quelle indicibili visioni al mortale respiro di lei, la sua mente non avrebbe più spaziato come quella di un Dio. Perciò aspetto. Ascoltando ancora per un momento il diapason che aveva battuto su una stella. Poi la baciò. Al tocco delle sue labbra, Daisy sbocciò per lui come un fiore e l’incantesimo fu completo. Tuto quello che disse, nonostante lo spaventoso sentimentalismo, mi ricordò qualcosa – un ritmo elusivo, un frammento di parole perdute, che avevo sentito da qualche parte tanto tempo prima. Per un momento una frase cercò di formarsi sulle mie labbra, socchiuse come quelle di un muto, come se stessero lottando con più di un filo d’aria allarmata. Ma non emisero nessun suono, e quello che avevo quasi ricordato diventò inesprimibile per sempre.
Una vita senza relazioni, alimentata artificialmente non è vita.
A una certa età, non si coglie più la poesia della neve: si teme solo di scivolare sul ghiaccio.
Dio mi ha fatto imperfetto e mortale. Permettete che sia almeno un po’ seccato?
La vita è come un viaggio in moto: ci sei tu, la tua moto, il paesaggio con la natura attorno a te di cui anche tu stesso fai parte e la strada che stai percorrendo che è davanti a te lunga ed interminabile. Non puoi sapere dove e quando finirà né dove ti porterà, non puoi sapere se durante questo viaggio incontrerai pericoli o insidie da affrontare, l’unica cosa certa che sai è che bisogna andare avanti, devi continuare il viaggio e se si presenteranno difficoltà bisogna farsi coraggio e lottare con tutte le forze per vincere, o almeno provarci. Insomma qualunque sia l’ostacolo che troverai sulla tua strada, devi sempre farti coraggio e andare avanti sempre col sorriso e a testa alta. Non bisogna “mai mollare il manubrio”. Perché la vita continua, va avanti, perché la vita è bella anche se a volte ci possono essere delle difficoltà.La vita va vissuta in pieno, ogni giorno, km dopo km e metro dopo metro!
Una delle più belle soddisfazioni di questa vita è che nessuno può sinceramente cercare di aiutare un altro senza aiutare e migliorare anche se stesso.