Jacopo Santinelli – Morte
Dopo la morte c’è un tunnel di luce.
Dopo la morte c’è un tunnel di luce.
È difficile trovare nella vita una ragione per la morte. Mentre troppo facile è cercare nella morte una risposta per vivere.
Prima o poi, a tutti tocca andarcene, ma farlo volontariamente è forse un peccato troppo grande contro noi stessi.
Chi è ossessionato dalla morte, a causa d’essa diviene colpevole.
Non è la morte a essere un “male” e a fare paura, bensì il “processo del morire” nel quale la morte costituisce il punto ultimo.
Dicono che chi è destinato a morire giovane, inconsciamente, in qualche modo lo sa, lo percepisce.
Vorrei per gioco strapparmi il cuore, e cogliere in quel lungo e intenso attimo l’essenza di quel dolore, che a volte si prova per un’amore perduto o ancora peggio per un amico deceduto. Per l’emozioni vissute che sembran sbiadite dal tempo tiranno che l’ha logorate, ma mai cancellate. Sfoglio nel diario dei ricordi, trovo gli amici che avevo, l’incontro oggi in un triste mutismo, ma mamma mia allora quanto ridevo, un lacrima inumidisce il mio viso, che con il mio cuore i ricordi aveva sfogliato, per trovare un amico ormai sopito in un sonno eterno e nel marmo scolpito.