Jean Anthelme Brillat-Savarin – Cucina
La cucina è la più antica delle arti, perché Adamo nacque digiuno.
La cucina è la più antica delle arti, perché Adamo nacque digiuno.
Vado al ristorante, chiedo un filetto e mi portano una fetta di carne cruda. Ma non la definirei neanche cruda, un bravo veterinario sarebbe riuscito ancora a salvarla.
Mai che si sentisse dire che l’insalata russa cura il fegato o che la panna montata è un toccasana contro la colite. Questa è una vera ingiustizia che non riesco a digerire, mentre tutto il resto mi va giù che è una bellezza.
L’importante è saper “dosare”: basta un cucchiaino di miele se il “boccone” è troppo amaro, un po’ di sale se invece è troppo “sciapo”, un pizzico di pepe se ciò che invece manca è la vivacità. Per tutto c’è un ingrediente e la sua giusta dose. Bisogna solo decidere se mettersi ai fornelli oppure gustarsi un panino in santa pace fregandosene di tutto il resto.
Fai una lista delle cose importanti da fare oggi. In cima alla lista metti “mangiare cioccolato”. Così almeno una cosa l’hai fatta oggi…
In realtà nessun essere umano indifferente al cibo è degno di fiducia.
E io restavo senza parola, perché capivo che la cucina era il solo luogo di tutta la casa in cui quella donna veramente vivesse, e il resto, le stanze adorne e continuamente spazzolate e incerate erano una specie di opera d’arte in cui lei riversava tutti i suoi sogni di bellezza, e per coltivare la perfezione di quelle stanze si condannava a non viverci, a non entrarci mai come padrona ma solo come donna di fatica, e il resto della giornata a passarlo nell’unto e nella polvere.