Johann Wolfgang Goethe – Abitudine
Si pensa sempre a ciò che s’è lasciato; l’abitudine rende l’uomo beato.
Si pensa sempre a ciò che s’è lasciato; l’abitudine rende l’uomo beato.
Non ho avuto mai paura del cambiamento, mi ha sempre spaventato l’abitudine.
Ci rendiamo conto di essere cambiati quando vogliamo mutare ciò che il giorno prima ci sembrava perfetto.
L’immaginazione è l’occhio dell’anima.
Avete presente quella bellissima sensazione di appagamento? Beati voi. Io ce l’ho assente. Anzi, assentissima!
Un’abitudine che ti disgusta è da considerarsi una vera abitudine?
Nessuno torna mai chi era prima, ed è inutile quindi rimpiangere il passato o rinnegarlo. Non si cambia nel senso che vorremmo esprimere con questo termine, ma ci si evolve semmai nel bene o nel male, ma mai si torna come si era in uno stato precedente. Tuttavia ritengo che ogni giorno sia un buon giorno per migliorare, attingendo alle cose, alle persone, nuove esperienze, nuove emozioni da assimilare e fare nostre, come un bagaglio, una valigia che riempiamo solo delle cose utili che ci servono per proseguire il nostro viaggio. La bussola allora diventa il mezzo indispensabile per ritrovare la strada qualora ci si senta persi. Basta seguire il proprio cuore, il proprio sogno e non è mai tardi per riprendere il cammino che si era abbandonato per troppa distrazione, o per aver frainteso cuore e ragione, sensi chimici e percezione. Vado così avanti, imparo ogni giorno qualcosa che provo a trasmettere a chi vuol ascoltare. La mia bussola non mi dice dove sto andando, mi indica solo che la direzione è giusta, ed io la seguo, con fiducia, come una foglia segue il suo vento.