Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Ricordi
Il ricordo è una forma di incontro.
Il ricordo è una forma di incontro.
Vorrei tornare indietro all’innocenza della bambina, dove gli occhi erano colmi di sogni e le mani accarezzavano la vita.
Interrogo la tristezza e scopro che non ha il dono della parola; eppure, se potesse, sono convinto che pronuncerebbe una parola più dolce della gioia.
Odio quando, non riesco più ad avere il controllo dei pensieri, dei ricordi…!Odio quando, mi lascio pervadere da quel buio torbido, nero come pece… che ti lascia senza fiatoOdio quando, fingo di star bene illudendomi che così starò bene davveroOdio quando, chiudo gli occhi e immagino, un nuovo mondo, una nuova vita… una nuova me!…Odio quando, riapro gli occhi, e mi rendo conto che tutto è sempre come prima! Nulla è cambiato…Odio quando, penso di aver dimenticato…ma non è così.
Chi filosofeggia è come uno specchio che riflette oggetti che non vede, è come una caverna che restituisce l’eco di voci che non ode.
I ricordi restano nel cuore, loro non ci lasciano, ci sostengono, ci ravvivano e ci rattristano. I ricordi sono una dolce e amara compagnia. Sono esattamente come la speranza; dolce e soave quando c’è… e amara e assassina quando ci lascia.
Nella vita, Antistene, tu eri un vero cane, disposto dalla natura a mordere l’umano cuore con le parole, non coi denti.