Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Tristezza
Puoi dimenticare la persona con la quale hai riso mai quella con la quale hai pianto.
Puoi dimenticare la persona con la quale hai riso mai quella con la quale hai pianto.
Soffrendo si ritorna bambini.
Perché continuo a pensare a te sapendo che non ti avrò mai? Perché il cuore mi si blocca quando mi parli o mi sfiori? Perché alla fine ci sto male sempre e solo io?Stiamo male senza amore, ma anche con… e allora trovatemi voi il senso dell’amore.
Ho sofferto la gabbia dell'”amore”. Ora cerco la “libertà” dell’amare.
Lo spirito addolorato trova pace nella solitudine.Rifugge dalla gente, come un cervo ferito diserta il gregge e vive in una grotta fino alla guarigione o alla morte.
La solitudine non è altro che il grido della tua assenza fatto di silenzi.
La tristezza ci informa e ci chiede di riposare e riflettere, mentre la società ci impone di continuare a tutti i costi. Così insistiamo fino a crollare. Ben presto quello che era un sentimento informativo ed adattativo diventa l’angoscia esistenziale della colpevolezza. E nulla sarà mai più come prima.