Kenneth Clark – Tempi Moderni
L’opera come l’architettura gotica, è una delle più stravaganti invenzioni dell’uomo occidentale. Non può essere interpretata per mezzo di nessun processo logico.
L’opera come l’architettura gotica, è una delle più stravaganti invenzioni dell’uomo occidentale. Non può essere interpretata per mezzo di nessun processo logico.
La massa è fatta di sole sfumature. Senza contorni netti è moribonda mole puntiforme in movimento. Con questa ottica non si scorge altro che un continuo sfavillare lontano di gesti che indicano la vita, il suo continuo apparire deformato e di sfuggita. Questa è l’ottica della lontananza necessaria alla grandezza della massa, che spinge fuori e in alto a conferma dei suoi contorni finali, informi, sfilacciati. La vita che appare tra queste righe grigie è pura sostanza contratta. Una sostanza dalla pelle troppo spessa per secoli di formalizzazioni divenute aria e formalismi, la cui essenza pura però si svolge, ancora e fortuitamente, in una definizione di sé con la potenza di un simbolo sepolto e illuminato dai suoi scatti ad esistere.
Ormai tutti vogliono preservare la giovinezza: mi sa che hanno messo sotto vuoto anche il cervello…
Non so quando si estinguerà la razza umana, nel frattempo si è estinta l’umanità.
Mi dicono pignolo, come in Italia chiamano chiunque faccia il proprio dovere.
Mi cerco in parole nuove che odorano di vita, e in queste trovo altro da me.
Una curva lunga come un respiro, e sei a Boverno. Il filo di campanelle argentate, che lega da parte a parte la strada, augura il suo malinconico Buon Natale in ogni stagione. Segno che il tempo, da queste parti, non passa molto spesso.