Ho alzato le mani imbrattate verso il cielo, e ho intimato a Dio di aiutarmi perché se la creatura che avevo sotto i ferri moriva, con lei sarebbero morti gli alberi, i cani, i fiumi, e persino gli angeli. E tutto quello che di creato c’è.
Ci sono molti uomini che leggono per non dover pensare.
Per la maggior parte della gente i libri non sono altro che soprammobili di carta.
I politici dovrebbero leggere libri di fantascienza, non western e polizieschi.
I libri sono i soldi della Letteratura, ma solo i gettoni della Scienza.
I libri si offendono quando vengono dati in prestito; perciò spesso non ritornano.
Fare libri è un lavoro da professionisti, come fare orologi.
La scrittura è un’esplorazione. Inizi dal nulla e impari man mano che avanzi.
Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso.
Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mollato.
Un uomo che legge ne vale due.
Gli uomini leggono i libri, gli scrittori leggono gli uomini.
Ma lo scoiattolo accorre veloce al cancello, solleva le zampette come fosse un questuante; poi con quelle anteriori raspa le mie gambe, come un gatto che chiede di essere nutrito o accarezzato. Volti le spalle, svolti un angolo… e non c’è più nulla.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
Chi non ha niente da pensare va a cercarlo nel dizionario.
Non v’è illusione maggiore dell’opinione che la lingua fosse uno strumento di comunicazione fra gli uomini.