Mario Bucci – Cielo
Come tu osi, oh cielo, mostrarmi il tuo sorriso, dopo avermi costretto a sopportare le tue le tue lacrime?
Come tu osi, oh cielo, mostrarmi il tuo sorriso, dopo avermi costretto a sopportare le tue le tue lacrime?
Ero bambino in quel lontano mio natale.Dalla mia casa che si affaccia sui monti guardavo…
Oh dispettosa luna che volti il tuo viso altrove, cosa stai elucubrando? Il sole irradierà sempre il tuo volto, impedendoti di celare il tuo ingannevole sguardo…
Non penso che Dio abbia alzato la sua mano con ira contro di me perché…
Alza gli occhi al cielo e sorridi… lui ricambierà!
Non ci sono molte cose che in questo momento riesco a riconoscere come realtà.Ho una vita, un corpo e un anima dentro di me.Forse tutto il resto è realtà, ma io rimango un granello di polvere caduto dal cielo!
Non penso che Dio abbia alzato la sua mano con ira contro di me perché voleva salvare i suoi figli dai miei sogni. Essi non riguardavano né Lui né i suoi, ma solo chi li aveva sognati, per questo l’invidia di un padre che falsifica il merito, che ama i figli e per loro vuole le primizie. Dunque, erano la bellezza e la luminosità senza pari che hanno attirato gli angeli come mosche, per immetterle nel Mondo e raddoppiare la forza, la lucentezza dei sogni dei figli. In fondo, quello che fa girare l’universo, è la ciccia. Ma avere troppo, per la luce, ha i suoi lati distruttivi. Se questa Luce è immessa in un Mondo, si consuma nella vastità troppo grande di questa energia, diventa la malattia di cui esso morirà, in cui si replicherà, insieme ai creatori e agli angeli, a Dio e al Diavolo, che ne fanno parte.