Megan Zanin – Stati d’Animo
Le carezze sono come i graffi, lasciano il segno.
Le carezze sono come i graffi, lasciano il segno.
Come una farfalla, che vola negli spazi infiniti di luce, unisciti alla profondità della tua anima e vivine la sua essenza.
La prima vera solitudine è la mancanza di se stessi.
Tornando a casa, Pompeo pensa: Vivo sulla lama, mi com/muovo nei bassifondi, parlo coi ricercati dallo stato, brigo, mi procuro e dilapido milioni, poi, rischio, mi struggo, mi umilio, mi arrendo, poi mi faccio, e tutto torna bello più splendente di prima! L’alternativa è la birreria, il lavoro, il risparmio, il normale sfaldarsi del corpo, lo studio, l’amore, cerca, lo scemo naturale, il simpatico, l’antipatica, due + due fa quattro, sveglia alle otto, viaggi, incidenti in pullman, Milano, cene d’affari, e non valgono quei personaggi più di quell’altri, mutuati della felicità. Palle anche lì, peggio di qua. Vuoi mettere risorgere, risorgere, risorgere, risorgere. Vuoi mettere risorgere, risorgere, risorgere, risorgere, risorgere.
Una mente chiusa fa più danni di uno tzunami.
Non ti crucciare se le cose continuano a seguire il loro più ovvio corso… la straordinarietà è cosa effimera e caduca.
Ci sono momenti dove hai tutto eppure senti che ti manca qualcosa.